mercoledì 2 ottobre 2013

Dichiarazioni di Guido Barilla sul concetto di famiglia nei propri spot : un autogol per tutti...o quasi!

La scorso 26 Settembre, durante la trasmissione "la Zanzara" condotta da Giuseppe Cruciani e David Parenzo (Radio 24), Guido Barilla, Presidente dell'omonima multinazionale del settore agroalimentare, nonchè uno dei maggiori esponenti del Made in Italy a livello mondiale, ha dichiarato (ascolta audio) di non voler fare spot con i gay.

Posizione che, ovviamente, ha scatenato una ridda di repliche polemiche. Ma facciamo un pò di chiarezza. 

Tutto nasce da una dichiarazione di Laura Boldrini (Pres. Camera), la quale durante il Convegno "Donne e Media" tenutosi al Senato, ha detto che bisognerebbe smetterla di fare spot con la mamma che serve la colazione in tavola. Aggiungendo, poi, che in altri Paesi difficilmente arriverebbero "on air" questi stereoripi pubblicitari.

Il Presidente Barilla, interpellato sulla questione ha - invece - ribattuto dicendo che la donna, per la cultura della Sua azienda, ha un ruolo centrale nella famiglia. Per rafforzare, poi, il concetto, ha aggiunto che non proporrebbe mai un modello di famiglia diverso da quello "sacrale". Dichiarazione assolutamente non riconducibile a logiche omofobe; tanto è vero che Barilla si dichiara favorele al matrimonio gay, quanto piuttosto ad una semplice scelta di coerenza con i valori legati al brand di famiglia.

Inutile dire che in men che non si dica, soprattutto sul web, si è scatenata una vera e propria rivolta. Le associazioni hanno dichiarato di boicottare i prodotti del gruppo, tanto che su Twitter dopo neanche 24 ore è apparso l'hastag #boicottabarilla. Un perfetto esempio di marketing virale al contrario.

Tanto è vero che il Presidente Barilla, il giorno stesso, tramite il sito istituzionale, ha diramato comunicato di scuse

Ora, premesso che la mia posizione rispetto alle inclinazioni sessuali è di assoluta apertura (sottoscrivo in toto le parole di Luciana Littizzetto di domenica scorsa a Che tempo che fa, con cui sostiene che ci sia famiglia - proprio rifacendosi ad un vecchio claim degli anni '90 di Barilla - dove c'è amore, al di là del sesso dei suoi componenti), credo che questa vicenda sia lo specchio della confusione che regna in Italia in questo momento. Vi spiego perchè:


  1. ritengo personalmente inappropriate le parole della Presidentessa Boldrini sulle donne come "angeli del focolore". Il fatto che una donna venga rappresentata in una situazione così familiare non lede la dignità delle donne e soprattutto non implica che sia quello l'unico contesto in cui la donna emerge. Come si sottolineava proprio nel corso de "La zanzara", una donna può apparecchiare in tavola ma poi uscire di casa e dirigere un'azienda. Non vedo le due cose confliggenti;
  2. in un periodo di crisi economica come quello che stiamo attraversando, in cui "fare impresa" in Italia è sempre più difficile ed i consumi sono sempre maggiormente depressi, come sottolinea anche la Barilla nel comunicato stampa dei risultati dell'esercizio 2012, fare una dichiarazione del genere non è stata una mossa - a mio modesto avviso - "illuminata". Seppur il Dottor Barilla ha espresso un concetto "rispettabile" (ognuno in casa sua e nella sua Azienda è libero di sposare una scala valoriale da associare al proprio brand) e con toni assolutamente pacati e civili, dal punto di vista della comunicazione e del proprio business si è fatto un autogol  clamoroso (tanto è vero che si è dovuto scusare). Con le sue parole ha - di fatto - irritato la comunità lgbt, che, proprio come ha ricordato Parenzo durante la trasmissione, al di là delle proprie inclinazioni sessuali è comunque consumatrice dei prodotti del core business dell'azienda emiliana. Non è tardata ad arrivare, infatti, la replica dei competitor più diretti della Barilla. Buitoni, dalla propria pagina Facebook, sfrutta l'assist involontario di Guido Barilla e scrive: "A casa Buitoni c'è posto per tutti". Dello stesso avviso Garofalo, che sempre dallo stesso social sottolinea come: " le uniche famiglie che non sono Garofalo sono quelle che non amano la buona pasta";
  3. ancora una volta, come se ce ne fosse bisogno, il nostro Paese avrà un ritorno di immegine negativo.

Insomma, da quasiasi angolazione la si voglia vedere, questa vicenda è dannosa per (quasi) tutti i suoi protagonisti e non solo.

In conclusione, per stemperare un pò la pesantezza della questione, due segnalazioni ricondubili più o meno direttamente al polverone Barilla:
  1. la lettura ironica di Checco Zalone;
  2. un esempio di come uno spot commerciale (compagnia telefonica thailandese) possa essere anche foriero di valori positivi: Giving.

                                                                                                            Luca Clemente






Nessun commento:

Posta un commento

e tu...che ne pensi? Dimmi dimmi...